L'Italia in Lettera: Bologna
Quando si parla a qualcuno dell’ultimo libro letto, spesso e volentieri, lo si riduce alla storia che racconta. Noi vogliamo parlarvi invece della città che di quella storia è lo sfondo, il simbolo.
Ecco allora che le varie città italiane si trasformano in luoghi di racconto; diventano spazi simbolici di storie d’amore, omicidi, ribellioni, perdizioni, partenze, arrivi, riconciliazioni e chi più ne ha più ne metta. C’è da dire che non tutte le città possiedono la stessa “vocazione letteraria”: alcune si prestano a un’ambientazione più marcatamente noir, altre invece dichiaratamente romantiche o spudoratamente politiche.
La vostra città, di che “segno letterario è”?
“Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli”, canta Francesco Guccini. A torto o a ragione, Bologna di certo è una delle città che meglio si prestano a essere raccontate in un libro. Saranno i portici, sarà la nebbia, ma Bologna è “capace d' amore”e “capace di morte”.
Dieci libri sulla “Parigi minore” per eccellenza.
“Alice disambientata”, Gianni Celati (1978)
“Almost blue”, Carlo Lucarelli (1997)
“I malcontenti”, Paolo Nori (2010)
“I sotterranei di Bologna”, Loriano Macchiavelli (2003)
“Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, Enrico Brizzi (1994)
“L’era del porco”, Gianluca Morozzi (2005)
“Le straordinarie avventure di Pentothal”, Andrea Pazienza (1982)
“Mastruzzi indaga. Piccole storie di civilissimi bolognesi nella Bologna incivile e imbarbarita”, Pino Cacucci (2002)
“Notturno Bus”, Giampiero Rigosi (2000)
“Quo vadis, Baby?”, Verasani Grazia (2004)
Bonus Track: “Cittanova Blues”, Francesco Guccini (2003)